Monday 27 October 2008

Fontainebleau - Day 5

La giornata di oggi si rivelerà come quella della frustrazione seguita dall'esaltazione.
Come ieri parto con Les beaux quartiers... subito va meglio, poi di nuovo umido e il braccio non è più quello di ieri... Idem per Le clown, così cristonando decido di andare a Roche aux oiseaux a provare La mandarine, prua di 7c che mi garba di molto.
Viste le condizioni ho deciso che è meglio abbassare il tiro, onde evitare di tornare in Italia completamente a mani vuote. So che contraddico quel che avevo scritto l'altro giorno... Mah, sono un po' confuso!Comunque arrivo al blocco e ci sono due inglesi che lo stanno provando, imprecando per la condensa... Decido di provarlo lo stesso, ma mi devo arrendere all'evidenza quando mi schianto di schiena tipo cimice senza capirne bene il motivo. Guardando poi la mano destra BAGNATA mi si chiarisce tutto.
Incazzato faccio su tutto e torno al camper per mangiare qualcosa. Non so cosa fare. So che domani pioverà e penso anche che forse sarebbe meglio girare il mezzo e tornare a casa... Orecchie basse e allenamento duro, altro che ottoà... Di sicuro comunque non partirei adesso a metà pomeriggio.
Allora via di nuovo a bruciar tempo e gasolio per niente, verso Nemours->Petit Bois. Voglio vedere La morte plaine, 7c di svasi dice la guida. Arrivo al masso dove dovrebbe essere il passaggio e vedo solo muschio che ricopre una peraltro abbastanza insulsa linea. Fantastico. Che gran giornata. Sabato e domenica dovevano essere i 'sending days' e invece...
Ormai sono qui, a Bas Cuvier non arrivo più in tempo perchè ci sia ancora luce, sconsolato decido di provare i singoli di Big dragon 8a+: è l'unico altro blocco qui che abbia senso provare (per l'altezza più che altro).
Primo movimento: da un rovescio discreto di sinistro grande apertura a destra con piede alto, verso una vaschetta verticale sul bordo. Un po' lungo e faticoso ma si fa. Poi cambio di piede scomodissimo, destro spalmato; da qui il secondo movimento, ovvero alzarsi dritti sulle gambe per poter prendere un altro rovescio piatto e meno buono con la mano sinistra. Non facile fermarsi ma si può fare pure lui. Beh, almeno qui è tutto asciutto.
Dopo poco vengo raggiunto da una coppia di tedeschi del Frankenjura. Ingo, così si chiama lui, mi dice di aver in precedenza asciugato la parte alta del blocco, completamente bagnata, per provarlo in seguito. Nice job mate!
Iniziamo così a provarlo insieme.
Parte lui: primo movimento ok, secondo anche poi giù. Vado io: primo, secondo, delicatamente alzo il piede destro su una conchetta svasa, giro il ginocchio all'interno e schiaffo al primo svasone sul bordo. C'è. Cazzo sono colto alla sprovvista! Mi piazzo, alzando anche il piede sinistro su uno spalmo, per il dinamico di destro al falso svaso in cima (che in realtà è una piccola punta da arcuare con indice e medio sovrapposti) e cado anch'io.
Il giro dopo Ingo cade come me al lancetto. Riparto io, tutto ok come prima, metto il piede sinistro in una posizione leggermente differente e arcuo più forte che posso il rovescio di sinistro, sento che la posizione c'è e lancio alla punta. La tengo! Me la sistemo e arcuo anche quella, pensavo fosse più brutta. Ora dovrei cambiar piede e tallonare di destro sullo spigolo svaso per alzarmi un po' e prendere la ronchia finale. Ho qualche esitazione di troppo e mi ritrovo sul crash pad.
Venga!! Vedo di nuovo la luce! Scalare i sassi ha di nuovo un senso!!Ecco che quando meno me lo aspettavo la possibilità minima mi è stata data. Ora vedremo se sarò in grado di coglierla.

2 comments:

Anonymous said...

VENGA!!!grande marco porta a casa qualche bel blocco!!se è di 8A è meglio!!!ciao.....

sangueamaro said...

yhea man!! allora ci tieni sulla corda? l'hai staccata sta caccola del dragone???